Il mondo degli shop online sta mettendo a dura prova la sopravvivenza dei negozi fisici, dalle botteghe e dai negozietti di quartiere ai centri commerciali, tanto in Italia quanto in contesti molto diversi, per dimensioni e abitudini di consumo, come gli Stati Uniti.
Quali sono, in sintesi, vantaggi e svantaggi delle due tipologie di negozi e in che modo i negozi fisici possono rinnovarsi, per non soccombere all’onnipresenza dell’online?
I vantaggi di fare acquisti via internet sono tanti e fanno gola: si possono comprare articoli di qualsiasi tipo anche dal divano di casa propria, durante una pausa dal lavoro in ufficio o persino quando si è in coda, nel traffico, con il proprio smartphone.
Se alcuni settori merceologici, come quello dei giocattoli o dell’elettronica, paiono essere in vantaggio su altri, online si compra davvero di tutto: abiti (come dimostra il successo di tanti marketplace sorti nell’ultimo decennio) o arredamento, cibo confezionato o fresco (si pensi ai gruppi d’acquisto e alle cooperative locali, che consegnano frutta e verdura fresca direttamente a casa).
Quello che tuttavia un negozio online non può offrire è la particolare esperienza d’acquisto che solo un negozio fisico è in grado di garantire: proprio su questo deve puntare il retail reale.
La rapidità di un acquisto fatto con lo smartphone può non essere sempre la soluzione adatta. Si pensi a un negozio d’abbigliamento: prima di comprare un vestito o un paio di scarpe, casual o per lavoro o cerimonie, è necessario provarli, magari lasciarsi consigliare da commessi onesti e attenti alle nostre esigenze, ma non solo.
I negozi fisici sono dei luoghi in cui si desidera spendere del tempo di qualità: ecco perché uno store design efficace, che sappia raccontare i valori di un brand, è fondamentale perché il cliente si senta a proprio agio e gradisca davvero l’esperienza.
Un negozio, infatti, non è un magazzino, e nell’esperienza di acquisto rientrano le emozioni che il cliente prova: luci, colori, arredi e profumi, o sottofondi musicali adeguati, sono determinanti.
Tra le tendenze che si stanno diffondendo, in Italia e all’estero, figurano i negozi che vendono esperienze: i guideshop, in cui non è possibile comprare prodotti (abiti, per esempio) ma solo ritirare il proprio ordine fatto online, ricevere assistenza o sorseggiare un caffè. Come è possibile fare, ad esempio, da Nordstrom Local, negli Stati Uniti, o da Lanieri, a Milano.
In casi come questi, la convivenza tra l’online e il negozio fisico è possibile, auspicabile: si compra e si paga online, ma non si rinuncia a completare l’esperienza d’acquisto e a socializzare, regalandosi del tempo di qualità.
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